L’industria tessile
Per comprendere l’importanza della
macchina di Leonardo teniamo presente che dopo la
saldatura dei vari fili di seta provenienti dai
bozzoli, il filo che si ottiene viene avvolto in
matasse. Però, per dare maggiore resistenza al filo,
occorre sottoporlo alla fase detta torcitura;
la torcitura è a sua volta preceduta da un’altra
operazione, l’incannaggio, per cui i fili
passano dalle matasse ai rocchetti. Queste
operazioni erano compiute interamente a mano da
artigiani specializzati. Leonardo progetta una
macchina incannatrice, una macchina cioè in grado di
avvolgere la seta nei rocchetti e di dare una prima
torcitura.
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Il funzionamento della macchina è
piuttosto complesso; ci basterà illustrare il
particolare visibile sulla destra della figura; è
visibile la forcella ad U che porta il filo di seta
e avvolge il rocchetto attorno a cui troverà
sistemazione il filo stesso. Forcella e rocchetto
ruotano attorno allo stesso asse, ma a velocità
diverse; proprio la diversità della velocità fa si
che, mentre il filo si avvolge attorno al rocchetto
(incannaggio), la rotazione della forcella
produce una torcitura del filo; questa ed
altre operazioni, sono ottenute mediante la sola
rotazione di una manovella, ben visibile nel
disegno. L’importanza di questa soluzione è
evidente: l’operaio deve solamente fornire la forza
motrice; ma è anche evidente a questo punto che
l’energia motrice può essere diversa da quella
umana, ad esempio può essere impiegata energia
idraulica. Il processo produttivo quindi passa dalla
forma artigiana a quella industriale. Lo stesso
Leonardo avverte che un sol uomo “può attendere
al lavoro di molti”
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