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Leonardo ed il suo tempo

 Il risveglio della tecnica nel mondo occidentale risale, come è noto, al medioevo. Ma è nel Quattrocento soprattutto che si vede un rapido moltiplicarsi delle ricerche tecniche e degli sforzi per adattare nuovi ritrovati e nuove invenzioni in tutte le attività della vita civile.
Così nuove tecniche vennero introdotte nella lavorazione della lana, del vetro, nella navigazione, nell’idraulica. Furono soprattutto gli studi di idraulica che fecero registrare notevoli progressi e che posero problemi che in maniera evidente resero necessaria una più stretta collaborazione tra tecnica e scienza.

È ben noto che anche nell’antichità non mancavano gli ingegneri, che anzi erano stati capaci di raggiungere una grande precisione matematica nella realizzazione delle loro opere, ma è anche vero che il lavoro meccanico godeva di pessima reputazione, in quanto destinato a mano d’opera servile. La nuova struttura sociale richiede invece la realizzazione di nuove tecnologie, anche per la necessità di dover sostituire mano d’opera servile, non più disponibile in abbondanza, come nell’antichità. Già Erone aveva costruito una eolipila, curioso oggetto in cui veniva sfruttata la pressione del vapore per generare il moto di rotazione, ma solo nel secolo XV  vengono proposte applicazioni pratiche del vapore, i cosiddetti congegni sufflatores, tuttavia la costruzione di una vera e propria macchina termica nel senso che noi oggi diamo a questo termine, cioè una macchina in grado di funzionare ciclicamente tra due sorgenti di calore viene proposta molto più tardi, vedi ad esempio la macchina di E. Somerset (1663).

Nella figura si vede appunto una di queste macchine, utilizzata per l'innalzamento dell'acqua. La macchina funziona tra la temperatura della caldaia e la temperatura ambiente.

Tuttavia se la costruzione di tali macchine ha richiesto del tempo, quello che ci interessa qui è sottolineare come l’idea di utilizzare una nuova fonte di energia si andasse progressivamente affermando.
Ma gli stessi progressi che venivano via via conseguiti ponevano nuovi problemi che i tecnici, formatisi nelle botteghe artigiane, non erano in grado di affrontare e risolvere, né d’altra parte la società poteva tollerare rallentamenti che ne avrebbero compromesso lo sviluppo; era ormai evidente che forza e ricchezza degli stati dipendevano dalle conquiste della tecnica. Si va qui delineando una nuova figura di tecnico e di scienziato. Quale era la preparazione richiesta a questo nuovo profilo di tecnico-ingegnere? Né la filosofia degli accademici né il mondo culturale degli umanisti, a carattere prevalentemente letterario, potevano fornire questa preparazione. È merito tuttavia dell’Umanesimo l’aver messo a disposizione degli studiosi dell’epoca i testi di scienziati e ingegneri dell’antichità. Furono studiati e apprezzati particolarmente gli Elementi di Euclide e le opere di Archimede e di Erone. Ma soprattutto cambia il modo di intendere la Scienza: l’investigazione della natura non è più puramente speculativa e fine a se stessa, in quanto i singoli fenomeni devono essere osservati nei loro particolari per poterli riprodurre, controllare ed indirizzare a vantaggio della società. Ed è appunto in questo contesto che appare la figura e l’opera di Leonardo. I settori in espansione in questo periodo sono il settore manifatturiero, il metallurgico e l’idraulico. In ciascuno di questi Leonardo propone soluzioni innovative.

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