-Lo
Scienziato
Leonardo è una
figura unica nella storia, egli ha lasciato tracce
inequivocabili della sua genialità in tutti i campi
dello scibile. Ma se la sua produzione artistica è
ben nota, non altrettanto può dirsi per i suoi
contributi nel campo scientifico e tecnico. Il
motivo è che Leonardo non ha lasciato un trattato
sistematico, ma piuttosto appunti, disegni e
annotazioni piuttosto disorganici, che sono tuttora
oggetto di approfonditi studi da parte degli addetti
ai lavori. E tuttavia proprio quei disegni e quelle
annotazioni ci fanno intendere il nuovo modo di
osservare e studiare la natura. Un fenomeno deve
essere investigato nei suoi più nascosti
particolari, perché solo così può essere riprodotto
e utilizzato a beneficio dell’uomo. Gli studi di
Leonardo sul volo degli uccelli restano a tal
proposito esemplari.
Per comprendere la genialità di
Leonardo prendiamo in esame una delle sue
invenzioni, che forse non è tra le più importanti,
ma è un bell’esempio di applicazione della forza di
gravità nella tecnica: la macchina taglialime.
Fino ad allora le forze presenti in natura poste al
servizio dell’uomo erano, fin dall’antichità, la
trazione animale, l’energia eolica nella navigazione
e nei mulini, l’energia idraulica nei mulini. Qui
Leonardo progetta un meccanismo di assoluta
precisione sfruttando la caduta di un grave. La lima
è incisa dai colpi di un martello molto acuminato,
il cui moto periodico è sincronizzato con quello
della sbarretta di ferro da trasformare in lima.
Il peso quindi svolge due funzioni,
da un lato aziona il martello che ad intervalli di
tempo regolari e costanti piomba sulla lima,
dall’altro, scendendo con velocità costante, fa
avanzare la lima sempre della stessa quantità tra un
colpo e l’altro. L’incisione pertanto è della
massima regolarità, di certo superiore a quanto si
poteva ottenere incidendo manualmente il ferro.
Un’altra importantissima soluzione
proposta da proposta da Leonardo è la macchina per
il taglio delle viti e delle madreviti. Come si vede
dalla figura su di un tavolo orizzontale poggiano
tre sbarrette metalliche, le due estreme sono già
incise a vite, quella di mezzo deve essere lavorata.
Le tre sbarrette passano attraverso
un carrello; la parte mediana di questo porta un
organo tagliente che serve per incidere la vite; si
vede nella figura che la sbarretta mediana che già è
passata sotto il carrello è incisa a vite, mentre la
rimanente parte è ancora da incidere. Se la vite
restasse ferma l’incisione avverrebbe lungo una
circonferenza, invece per mezzo di una manovella le
viti laterali imprimono al carrello un moto verso
sinistra e di conseguenza l’incisione è elicoidale.
Il passo dell’elica peraltro può essere variato a
piacere, semplicemente variando il moto di rotazione
della manovella.
Questa invenzione è di fondamentale importanza;
occorre tener presente infatti che fino ad allora
venivano usate principalmente viti in legno, in
quanto quelle metalliche erano molto costose;
queste venivano costruite manualmente da artigiani
che peraltro erano diventati molto abili; ma per
quanto abili non potevano certo competere con la
precisione di un meccanismo perfettamente
progettato. Possiamo quindi dire che queste macchine
di precisione segnano l’ingresso della metallurgia
nell’industria.
Leonardo può ben essere considerato, dal punto di
vista metodologico, un precursore di Galileo;
compito della scienza non è la formulazione di
principi generali, per capire i fenomeni, il
meccanismo dei loro processi, occorre essere in
grado di riprodurli in laboratorio.
Geniale si può dire la sua intuizione del principio
di inerzia. La scuola parigina aveva elaborato la
teoria dell’impetus; secondo questa teoria
quando un motore comunica il movimento ad un
corpo, gli fornisce con ciò stesso un impeto, per
cui il corpo prosegue nel suo movimento. Tuttavia
questo impeto iniziale si va esaurendo, per cui il
corpo si ferma. Secondo Leonardo invece l’impeto non
si esaurisce, almeno fino a quando non intervengono
cause esterne che agiscono da freno. Galileo dirà: ‘A
principiar il moto è necessario il movente, ma a
conservarlo basta che non ci sia contrasto’.
Manca ancora, tuttavia, il concetto di moto
rettilineo.
Un’altra importante intuizione di
Leonardo è il principio della composizione delle
forze e quello del piano inclinato..
Innumerevoli altre furono le
intuizioni di Leonardo: rilevò ad esempio l’analogia
tra fenomeni ottici e fenomeni ondulatori, scoprì il
principio dei vasi comunicanti; spiegò l’origine dei
fossili, descrisse la struttura ed il funzionamento
dell’occhio, studiò i muscoli del cuore, descrisse
la circolazione del sangue.
Ma la peculiarità di Leonardo è che
queste intuizioni non sono fini a se stesse: egli
cerca subito di tradurle in realizzazioni tecniche.
La dialettica tecnica-scienza nasce proprio con
Leonardo; le intuizioni scientifiche suggeriscono
innovazioni tecnologiche, ma i problemi pratici
posti dalla tecnica forniscono suggerimenti allo
scienziato, lo spronano alla riflessione e aprono la
via a nuove intuizioni. In questo Leonardo è davvero
il primo scienziato moderno
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