EVARISTO GALOIS

Presentazione

Home
Su

 

 

Presentazione della ricerca

“I grandi algebristi del 500 ed altro“

 

Il Cinquecento è un secolo straordinario durante il quale si realizzano trasformazioni epocali generate da tre fatti fondamentali:

1) il recupero del mondo classico e la formazione di una nuova concezione dell’uomo, della natura e di dio 

2) il travaglio religioso con la conseguente spaccatura del mondo della cristianità nella chiesa riformata e nella chiesa cattolica.

3) la nascita del metodo matematico-sperimentale e l’inizio della scienza moderna. La consapevolezza che il Cinquecento ha segnato una svolta epocale nel campo della matematica ha indotto un gruppo di allievi e docenti ad analizzare gli altri avvenimenti che si sono verificati e che hanno reso questo secolo denso di trasformazioni straordinarie. Ne è nata una ricerca multidisciplinare ed i risultati sono stati sintetizzati nel seguente titolo: “ I grandi algebristi  del Cinquecento ed altro“ .

Il Cinquecento italiano  raccoglie i frutti di una lunga maturazione delle idee attraverso le scoperte dei grandi algebristi bolognesi.  Lo studio delle opere dei matematici greci  aveva consentito ai matematici italiani di consolidare e superare i risultati ottenuti risolvendo con metodi generali prima le equazioni di terzo grado e poi quelle di quarto grado. Possiamo affermare che i matematici italiani, con la scoperta delle risoluzioni delle equazioni di terzo e quarto grado, andarono oltre le “colonne d’Ercole della matematica“, nel senso che andarono oltre i limiti, ritenuti a lungo invalicabili, dell’opera matematica degli  antichi  Greci. E  questo  appena  qualche anno  dopo il superamento delle “colonne d’Ercole geografiche“, per opera del genovese Cristoforo Colombo.

 Da Archimede a Cardano intercorrono quasi due millenni. Tanto tempo ci volle perché si ottenesse un risultato matematico veramente nuovo rispetto alla conoscenza dei Greci. Qualche decennio prima, Cristoforo Colombo era andato oltre i confini del vecchio mondo, segnati ad ovest dallo stretto di Gibilterra; aveva scoperto un nuovo mondo, sconosciuto agli antichi. Con felice paragone, è stato detto che gli algebristi italiani hanno varcato, nei primi decenni del Cinquecento, le colonne d’Ercole della matematica antica e medioevale, segnate dalla risoluzione ( prima greca e poi araba ) delle equazioni di secondo grado. La portata storica di questa  grandiosa  scoperta  è  sintetizzata  nelle parole di Morris Kline, quando afferma che “l’Ars magna di Cardano e il De revolutionibus orbium coelestium di Copernico  segnano la linea di demarcazione tra il pensiero medioevale e quello moderno“.

Accanto ai mutamenti nel campo della matematica, il secolo è caratterizzato:

a) dalla riscoperta delle opere greche

b) dalla nascita di città e di una classe mercantile

c) dalla espansione di una classe di contadini ed artigiani liberi

d) dall’utilizzo della polvere  da sparo e dai problemi tecnico-scientifici ad essa collegati e) dalla contestazione dell’autorità della Chiesa nel campo della ricerca scientifica. Grande importanza ebbero le pubblicazioni di opere come gli Elementi di Euclide, le Coniche di Apollonio, il trattato Sui galleggianti , l ‘ Arenario e la Statica  di Archimede, la traduzione completa delle Cose aritmetiche di Diofanto. Tuttavia non deve stupire se un personaggio famoso come Cardano fosse nel contempo matematico, medico e mago. Il fatto che la medesima persona si dedicasse con pari serietà a ricerche che oggi noi consideriamo autenticamente scientifiche e ad altre che consideriamo estranee alla scienza, sta semplicemente a confermare che la rivoluzione scientifica non era ancora stata condotta a termine.

Se la matematica era riuscita a superare le sue colonne d’Ercole, altrettanto possiamo dire che si ebbe nel campo della pittura e della scultura ad opera di personaggi che l’umanità non ha avuto più. Il primo da ricordare è senz’altro Leonardo da Vinci: attento osservatore della natura e profondo indagatore del pensiero umano, lasciò in tutti i campi del sapere umano il chiaro segno della sua personalità geniale. Al centro di quel periodo convulso e tragico si pone l’opera di uno dei massimi artisti di tutti i tempi, Michelangelo Buonarroti, il cui itinerario artistico condensa e riflette i motivi ideali e le vicissitudini che segnarono la vita del Cinquecento in Italia ed in Europa.  In campo artistico, la terza grande figura del Rinascimento italiano fu Raffaello Sanzio. Visse soltanto trentasette anni, ma la sua fama e la sua gloria si inscrivono nell’albo di poche eccezionali personalità dell’arte.

Questi sono gli argomenti trattati da alcuni alunni e docenti del Liceo Scientifico P.S. Mancini. Se la ricerca è andata a buon fine, il merito principale va attribuito agli alunni che si sono prodigati con passione e competenza. Onore a questi alunni ed a quanti in futuro li imiteranno. Soltanto se diventeranno i protagonisti della loro crescita culturale, potremo dire che la scuola avrà centrato i suoi obiettivi. Realizzare questo ambizioso progetto multidisciplinare non è stato facile; esso si è dovuto scontrare con la solita burocrazia e con una certa miopia culturale.

I docenti del comitato scientifico, che ha proposto, seguito e realizzato questo lavoro multidisciplinare, nell’intento di non deludere le aspettative degli alunni, hanno deciso di pubblicare la ricerca attraverso un oneroso autofinanziamento. Non poteva esaurirsi nel nulla quanto di pregevole, encomiabile e culturalmente valido era stato costruito in un anno di serio impegno di non pochi giovani studenti che rappresentano il futuro nella nostra nazione. Si spera che nei prossimi anni operazioni culturali di così ampio respiro possano realizzarsi superando le pastoie della burocrazia, che è l’unica vera nemica del rinnovamento della scuola.

Occorre parlare di meno ed operare di più.

 

Il comitato scientifico

 

 

 

Evaristo Galois: sito di cultura scientifica ed  altro