EVARISTO GALOIS

FERMAT

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Fermat : un  giurista  al  servizio  della  matematica

 

Pierre de Fermat nacque il 20 agosto del 1601 nella città di Beaumont-de-Lomagne da una famiglia di alta borghesia .  Il padre era un mercante di pellami , la madre apparteneva ad una famiglia di illustri giuristi . Studiò diritto a Tolosa dove , dopo una breve esperienza di avvocato , entrò in magistratura raggiungendo la carica di consigliere del re .    Fermat svolse il suo magistero in maniera scrupolosa e , quando le condizioni glielo consentirono , si dimostrò anche piuttosto clemente . Tuttavia , come scrisse il matematico inglese Kenelm Digby , in un processo delicatissimo fu costretto a condannare al rogo un prete che aveva abusato delle sue funzioni . E questo gli procurò un immenso dolore .Fermat era considerato uno dei più grandi giureconsulti del suo tempo e parlava diverse lingue europee , cosa questa che gli consentì una corrispondenza epistolare con i maggiori matematici suoi contemporanei .Nei ritagli di tempo libero si dedicava con passione allo studio della matematica, disciplina che amava intensamente . Fermat non era un accademico o un matematico di professione , era soltanto un dilettante ; sicuramente era il << principe dei dilettanti >> come lo definì lo storico della matematica Eric Temple Bell . Fermat può essere considerato uno dei più geniali , originali ed interessanti matematici di tutti i tempi . Giunse per via geometrica al calcolo dell’integrale della funzione   . Nell’opera << De maximis et minimis >> introdusse per primo il concetto di derivata . Questi risultati fanno di Fermat uno dei più importanti precursori del calcolo infinitesimale .

Assieme a Pascal può essere considerato il fondatore della teoria matematica del calcolo delle probabilità .

Prima ancora che Cartesio , con quale intratteneva una corrispondenza epistolare di natura matematica , avesse pubblicato la sua Geometria , aveva scritto un trattato << Ad locos planos et solidos isagoge >> ( introduzione ai luoghi piani e solidi ) , che contiene i moderni fondamenti della geometria analitica .

Questo nuovo ramo della matematica , che Fermat espose nella sua opera senza conoscere le idee di Cartesio , fu elaborato utilizzando metodi sicuramente più moderni ed accessibili di quelli proposti da Cartesio . Alla base della geometria analitica di Fermat sta l’dea che una curva piana può essere rappresentata da una equazione a due incognite . Scrive nella sua brillante ed originale opera : << Quando in una equazione finale compaiono due quantità incognite si ha un luogo , l’estremità dell’una descrivendo una retta o una curva piana >> . Con questa affermazione Fermat intendeva evidenziare la corrispondenza che esiste tra le due variabili e la curva piana che entrambe sono in grado di descrivere . Successivamente introduce gli assi cartesiani scrivendo quanto segue : << Possono essere opportunamente stabilite le equazioni se si prendono due segmenti incogniti ( le cui misure possono essere indicate con x ed y ) formanti un dato angolo ( di norma retto ) ed un estremo (di uno di questi segmenti) si può determinare non appena è considerato dato l’altro >> . Con terminologia moderna possiamo dire che una equazione a due incognite rappresenta una curva piana ; in particolare una equazione di primo grado a due incognite rappresenta una retta , mentre una equazione a due incognite di secondo grado rappresenta una conica .

I contributi di Fermat alla geometria analitica ed all’analisi infinitesimale non erano che due aspetti del suo grande interesse per la matematica . Fermat si distinse per originalità , completezza e rigore logico nello studio dell ‘ aritmetica razionale , dove furono notevoli i suoi contributi .Le opere del matematico greco Diofanto esercitarono un forte fascino su Fermat , che può essere considerato  il fondatore della moderna teoria dei numeri . In particolare si occupò dei numeri perfetti , dei numeri amicabili, dei numeri figurati , dei quadrati magici , delle terne pitagoriche , della divisibilità , dei numeri primi . E’ singolare il fatto che Fermat non pubblicò le sue ricerche : le esponeva in lettere private indirizzate ai maggiori matematici dell’epoca con cui era in corrispondenza o le annotava nei margini dei libri che leggeva . Si dilettava a rileggere le opere complete del matematico greco Diofanto che si occupava di questioni del genere : << Trovare due numeri interi x ed y tali che il quadrato di ciascuno di essi aumentato della somma dei due numeri sia un quadrato >> . Si trattava di risolvere nell’insieme N il seguente sistema :  .

Quando Fermat trovava un’affermazione interessante nelle opere di Diofanto  faceva un’annotazione  nel  margine  del  suo  libro . Dopo la morte di Fermat , suo figlio Samuele ebbe la brillante idea di pubblicare un’edizione delle opere di Diofanto con le annotazioni del padre .Una terna   di numeri interi è pitagorica se verifica l’identità  . Per esempio  è una terna pitagorica . Esistono infinite terne pitagoriche ed esistono anche diverse formule che le generano .Diofanto dimostrò che le terne pitagoriche possono essere generate dalle seguenti formule :

  ,     ,     con  m ed n numeri interi ed  .

Pitagora e Platone avevano trovato :    ,    ,    che sono un caso particolare delle formule trovate da Diofanto . Fermat è legato ad un celebre teorema noto come l’ultimo teorema di Fermat o il grande teorema di Fermat . Esso afferma quanto segue : << L’equazione  , con   , non  ammette  soluzioni  intere  >> .   Su  un  margine  della  sua  copia   dell’edizione dell ‘ Arithmetica di Diofanto scrisse di essere riuscito a trovare una dimostrazione veramente meravigliosa  di  questo  teorema  ma  si  rammaricava  di  non  poterla trascrivere in quanto il margine  del  libro  era  troppo  stretto  per   contenerla  .   In   margine   alla   sua   copia dell ‘ Aritmetica Fermat annotò questa osservazione : << Cubem autem in duos cubos , aut quadratoquadratorum  in duos quadratoquadratos , et generaliter nullam in infinitum ultra quadratum potestatem in duos eiusdem nominis fas est dividere >>  . E’ impossibile scrivere un cubo come somma di due cubi o una quarta potenza come somma di quarte potenze o , in generale , nessun numero che sia una potenza maggiore di due può essere scritto come somma di due potenze dello stesso valore . Era una affermazione straordinaria , ma che Fermat riteneva di potere dimostrare . Dopo avere definito la teoria in questa prima nota al margine , il Principe dei dilettanti scrisse un commento che avrebbe ossessionato generazioni di matematici .

<< Cuius rei demostrationem mirabilem sane detexi marginis exiguis non caperet >>

Dispongo di una meravigliosa dimostrazione di questo teorema che non può essere contenuta nel margine troppo stretto della pagina .  La reputazione di Fermat era tale che questa affermazione fu presa con molta serietà ed i più grandi matematici che lo seguirono cercarono invano di dimostrarla .  Fermat dimostrò il suo teorema per  ( la sua dimostrazione per  andò perduta ) . Il teorema fu dimostrato per  da Legendre , per  da Dirichlet ( 1823 ) , per  da Lebesgue ( 1840 ).  La congettura di Fermat resistette per tre secoli , finché nel 1993 il matematico inglese Andrew Wiles annunciò di averla dimostrata . Questo annuncio fece scalpore e fu organizzato un comitato di esperti per verificare la dimostrazione di Wiles . Uno di questi esperti trovò l’errore . Wiles non si demoralizzò ed assieme al suo allievo Taylor riuscì a completare i dettagli tecnici di questa nuova dimostrazione . Questa volta gli esperti del comitato non trovarono nulla ridire .

Il grande teorema di Fermat era dimostrato  , la sfida lanciata da Fermat tre secoli prima vinta . La dimostrazione della congettura di Fermat non ha alcuna applicazione pratica . Tuttavia il lavoro svolto negli ultimi tre secoli per risolvere questo problema ha permesso lo sviluppo di interi settori della matematica i cui frutti si sono già visti e si vedranno , sempre di più , nei prossimi anni . Anche un matematico italiano dice di avere dimostrato il teorema di Fermat , utilizzando metodi elementari identici o simili a quelli utilizzati probabilmente dal Principe dei dilettanti .  Si chiama Andrea Ossicini , ha 44 anni ed è di Roma .La dimostrazione proposta , nel caso ne venisse autorevolmente accertata la correttezza , è particolarmente importante in quanto realizzata con metodi elementari e quindi accessibile  anche a persone non particolarmente addentro alla Teoria dei Numeri .Mentre Wiles giunse alla sua dimostrazione con la collaborazione di altri insigni matematici , Ossicini vi giunse da solo riportandoci alla matematica epica , quella che ha il profumo dell’esplorazione di un mondo ( il mondo dei numeri ) che non finisce mai di stupire e di affascinare .

Genio  matematico  francese  di prima grandezza . La sua cultura matematica scaturisce da una profonda conoscenza delle opere dei grandi matematici greci , propiziata  da  una  vasta  padronanza delle lingue classiche . Con l’opera << Ad locos planos et solidos isagoge >> può considerarsi il vero inventore della geometria analitica . Può essere considerato il fondatore della moderna teoria dei numeri , del calcolo delle probabilità ed uno dei più validi precursori del calcolo infinitesimale .

 

Conviene ricordare anche il << piccolo teorema di Fermat >> che afferma quanto segue : Dati due numeri naturali a e p , con p numero primo ed a non divisibile per p  , il numero  è divisibile per 7  .  Il numero  è  divisibile per 7 . Questo teorema fu dimostrato da Fermat nel  , da Leibnitz e da Eulero nel   . Concludendo possiamo concordare con quanto scritto dallo storico Gino Loria :

<< ……..Fermat seppe tracciare con mano sicura le linee fondamentali della geometria analitica , creò la teoria dei numeri , contribuì nel modo più fattivo alla costruzione del calcolo infinitesimale , si può affermare che questo magistrato , benché tutto permeato di cultura greco-latina , benché abbia sdegnato di servirsi dell’agile simbolica algebrica creata da Cartesio , merita un posto di prima fila fra i creatori della matematica moderna >> .

Nessun matematico di professione del suo tempo seppe fare meglio di lui che ampliò in maniera significativa gli orizzonti di questa meravigliosa disciplina : la Matematica .

 

Schettino   Simone   VB                Napoletano   Marialuisa  VB         

 Guerriero  Pellegrino  VB              Petrillo  Salvatore    VB

  

Bibliografia

 

01) Boyer : storia della matematica  pag. 398  +  401  +  406  +  408

02) Loria  :  storia delle matematiche   pag. 474

03) Enciclopedia delle matematiche elementari  Volume terzo  Parte seconda Pag 688  +  736

04) Enciclopedia Treccani

05) Cateni   Bernardi    Maracchia   Geometria analitica    Pag. 257

06) Cateni   Bernardi    Maracchia     Elementi di algebra Vol 2   Pag. 280

 07) Quaderni  del Periodico di matematiche  N° 1   Brunno Rizzi 

 08)  Problemi di gare matematiche   Pag.  93

 

 

 

 

 

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